BORSALINO
All’età di 23 anni Giuseppe Borsalino avvia ad Alessandria un atelier specializzato nella produzione di cappelli in feltro. È una piccola attività artigiana con l’impegno diretto di Giuseppe e del fratello maggiore Lazzaro. Secondo le cronache, il 4 aprile 1857 viene realizzato il primo cappello Borsalino. Nel 1868 la Borsalino Giuseppe & Fratello ottiene la medaglia di prima classe all’Esposizione di Torino, primo di una lunga serie di riconoscimenti che attestano gli straordinari standard qualitativi raggiunti nell’atelier di Alessandria. Dai cinque modelli prodotti dalla Borsalino nei primi anni di attività, si passa a un vasto campionario di cappelli, che permette all’impresa di distinguersi in Italia e sui mercati internazionali. Lo studio di nuovi modelli è per Giuseppe Borsalino un’ossessione. Il più importante risultato di questa ricerca è la creazione di un cappello in feltro morbido con fossette anteriori e piegatura sulla corona che unisce eleganza e funzionalità. Questo modello è destinato a rivoluzionare i codici novecenteschi dell’abbigliamento maschile. Nel 1900 la Borsalino riceve il Grand Prix all’Esposizione Universale di Parigi, il più prestigioso riconoscimento di inizio secolo per un’impresa. Il premio testimonia i progressi compiuti della Casa di Alessandria che secondo la valutazione della giuria “Si distingue per la qualità dei suoi feltri e la raffinata confezione dei cappelli”. La fama del marchio Borsalino si diffonde così in tutto il mondo. A partire dal 1920 l’azienda avvia la produzione di eleganti modelli in paglia, seguiti 10 anni più tardi dalle prime creazioni femminili. Grazie a Hollywood, la Fabbrica dei Sogni, a partire dal 1930 i cappelli Borsalino divengono oggetti di culto planetario. Il cinema, in particolare quello di genere noir, li adotta come elementi distintivi e di sintesi stilistica per caratterizzare un determinato tipo di personaggi. Ciò che accomuna gangsters, poliziotti e investigatori privati è il Borsalino, la cui ombra aumenta l’enigmaticità dei volti. La Borsalino lascia la storica manifattura nel centro di Alessandria per trasferirsi nell’area artigianale della Città, dove trovano spazio i preziosi macchinari che consentono di tramandare la filosofia produttiva dell’azienda. Nel 1987 gli ultimi eredi del fondatore Giuseppe Borsalino cedono il cappellificio a un gruppo di investitori italiani: è la fine di un’epoca. Negli anni il cappello perde progressivamente il suo status di accessorio maschile che contribuisce alla costruzione di una coscienza collettiva per diventare uno strumento di espressione individuale, amato in egual modo da uomini e donne. Borsalino si proietta nel nuovo millennio con un nuovo, affascinante ed eclettico ideale di bellezza, costruito reinterpretando i codici estetici del passato in costante dialogo con i linguaggi della moda. Nel 2018 Haeres Equita, fondo guidato dall’imprenditore Philippe Camperio, acquisisce la Borsalino con l’obiettivo di farla crescere nel segmento di mercato del lusso artigianale. Il 4 aprile 2023, nello storico edificio che ha ospitato la manifattura di cappelli dal 1888 al 1984, viene inaugurato il nuovo Museo Borsalino. Nato dalla collaborazione fra il Città di Alessandria e la Fondazione Borsalino, il Museo custodisce la memoria e ispira il futuro di un’impresa pioniera del Made in Italy che con i suoi cappelli ha conquistato il mondo.